In viaggio con il Burraco

 Uno degli aspetti principali del Burraco è la sua componente socializzante. Il Burraco è un gioco che permette di stringere legami di amicizia che, partendo dall’iniziale passione comune per le carte, continuano nel tempo.

Anche le conoscenze che si fanno durante un bel viaggio sono solitamente destinate a continuare per tanti anni. Per questi motivi negli ultimi tempi si è assistito ad un boom di viaggi organizzati che, oltre a dare la possibilità di scoprire e conoscere luoghi bellissimi, mettono a disposizione dei partecipanti i tornei di Burraco.

Tra i tanti viaggi a tema Burraco che sono in previsione per il 2012 abbiamo già segnalato la Crociera del Burraco organizzata dalla MSC in previsione dal 29 aprile al 6 maggio. Per chi non avesse la possibilità di concedersi una vacanza a cavallo della primavera c’è un’altra bellissima occasione ad agosto (dal 12 al 19) per fare un bel viaggio tra i fiordi norvegesi.

Regole da rispettare e comportamenti da evitare

 A qualsiasi livello venga giocata una partita di Burraco dal vivo, che sia tra amici o durante un torneo, ci sono sia delle regole che vanno rispettate che dei comportamenti che non devono essere tenuti, nel rispetto degli altri partecipanti seduti al tavolo e della filosofia stessa del gioco del Burraco.

È necessario prestare attenzione e imparare in fretta il modo corretto di comportarsi perché, anche se durante una partita informale al massimo potrà succedere di essere richiamati dal nostro compagno o da un avversario, se stiamo partecipando ad un torneo un comportamento che va contro le regole ci procurerà delle penalità, se non anche l’espulsione dal torneo.

Si può parlare nel Burraco?

 Oltre i regolamenti, oltre i tornei e oltre le federazioni ci sono i circa 2 milioni di appassionati di Burraco che ogni giorno si sfidano in partite e competizioni, tanto per vincere quanto per divertirsi.

I giocatori si possono dividere in due grandi categorie, quelli che anche quando giocano tra amici prendono il match molto sul serio e coloro che, invece, sanno distinguere i momenti in cui vale la pena anche solo divertirsi, al di là della vittoria.

Ma una questione che accomuna entrambe le categorie è la disputa sul fatto se si possa parlare o meno durante una partita di Burraco.

L’utilizzo delle carte nel Buraco

 Il Buraco è una la versione originale del Burraco, cioè il gioco che ancora viene praticato nei paesi latinoamericani.

Lo svolgimento del gioco differisce da quello che conosciamo in Italia per tre caratteristiche principali: il non utilizzo dei jolly, l’impossibilità di creare delle combinazioni e la necessità di calare almeno un Burraco pulito per poter chiudere la partita.

Queste particolari regole rendono il gioco più difficile e richiedono, da parte dei giocatori, l’utilizzo di strategie di lungo termine.

Per esempio, il fatto di dover obbligatoriamente effettuare almeno un Burraco pulito per terminare la mano di gioco presuppone un utilizzo più sapiente delle pinelle, soprattutto se si pensa al loro valore negativo se ce le troviamo in mano dopo la chiusura.

Curiosità sulle Pinelle

 Nel gioco del Burraco è definita Pinella ogni due contenuto nei mazzi di carte utilizzati, di qualunque seme essi siano.

Durante lo svolgimento del gioco queste carte speciali, definite anche Matte quando si considerano anche i Jolly, hanno un ruolo molto particolare e bisogna sapere come e quando utilizzarle, per evitare di sprecare delle buone mani o perdere dei punti.

In questo articolo vediamo qualche curiosità che riguarda questa tipologia di carte.

Perché le carte si prelevano dal fondo del mazzo?

 Il Burraco ha delle regole ben precise che definiscono i tempi e i modi per lo svolgimento di ogni fase del gioco. Nel tempo queste regole sono aumentate e, per sanare tutte le differenze e le conseguenti liti che ne sarebbero potute derivare, le associazioni e federazioni operanti in Italia hanno preparato degli appositi codici normativi.

Una delle regole del Burraco che si impara fin dalle prime partite è che le carte per la preparazione dei pozzetti vanno prese da sotto il mazzo che il mazziere ha a disposizione.

Ma questa regola è una tradizione che poi è stata codificata o ha una sua motivazione?

Diversamente da quanto verrebbe immediatamente da pensare c’è una motivazione prettamente pratica. Infatti, questo metodo è stato studiato per fare in modo che, nel caso di errore nel conteggio delle carte, questo possa essere rimediato senza alterare lo stato delle carte già poste sul tavolo da gioco.

Burraco e Canasta: cosa cambia?

 Il Burraco e la Canasta sono due giochi molto simili che appartengono alla stessa famiglia della Pinnacola. Pur non avendo certezza nell’origine né dell’uno né dell’altro si può azzardare a dire che la Canasta sia la progenitrice del Burraco, sviluppatosi più tardi nel tempo come una sua variante, per poi, come evidente dai seguaci del Burraco ai giorni nostri, diventare un gioco a se stante.

Le regole, quindi, potranno sembrare molto simili, ma ci sono delle differenze fondamentali che distinguono nettamente le due tipologie di gioco. Vediamo quali sono.

La prima differenza sta nella quantità di carte necessarie per il gioco: la Canasta prevede l’uso di tre mazzi di carte francesi comprensive dei jolly, per il Burraco, invece, è previsto l’uso di due soli mazzi (a meno che non si voglia giocare in cinque giocatori).

Il Fair Play del Burraco

 Ogni partita di Burraco, sia disputata nella tranquillità della propria casa o nell’ambito di un torneo nazionale, ha delle regole da rispettare.

Abbiamo dedicato più di un articolo ai regolamenti dei tornei, sembra opportuno quindi soffermarsi su un altro filone, che possiamo definire le regole del fair play, ossia un codice etico di comportamento a metà tra senso civico e rispetto del gioco.

Ogni giocatore dovrà attenersi a delle linee guida generali onde evitare di infastidire i compagni di gioco o gli avversari, il comportamento di ogni partecipante deve mirare a mantenere alto il gradimento e il divertimento del Burraco.

Così è nato il Burraco

Il Burraco è un gioco di carte che deriva della famiglia della Pinnacola, spesso è accomunato alla Canasta, alla Scala 40 e al Ramino, con i quali infatti condivide alcune regole e strategie di gioco.