Due tipi di controgioco: il controgioco attivo e il controgioco passivo

di Redazione Commenta

In un precedente articolo si è parlato di una strategia del Burraco conosciuta con il nome di controgioco. Questa strategia consiste nel giocare in contrasto con l’avversario utilizzando le sue stesse carte (o quelle contigue).

In questo modo si raggiungono due obiettivi principali. Il primo obiettivo che si raggiunge è quello di limitare le possibilità di accoppiamento e di allungo  degli avversari (tenendo conto che nel Burraco sono disponibili solo due carte uguali in base a seme  e valore) e, in secondo luogo, si facilita il compito del partner nello scarto. Infatti, se il nostro partner ha a disposizione delle sequenze o delle combinazioni simili a quelle degli avversari, rischierà molto di meno di trovarsi costretto a scartare una carta utile all’avversario.

Partendo da questi presupposti si possono specificare due tipi di strategia del controgioco: il controgioco attivo e il controgioco passivo.

Il controgioco attivo consiste nell’utilizzo nei nostri giochi delle carte che all’avversario mancano per completare quelli che ha iniziato a calare. Ad esempio, se l’avversario cala 5, 6, 7, 8 di cuori, per mettere in atto il controgioco attivo si potranno giocare sequenza come 8, 9, 10 oppure 3, 4, 5 dello stesso seme.

Si parla di controgioco passivo, invece, quando si calano le stesse carte che ha calato l’avversario. Se quindi questi cala una sequenza composta da 3, 4, 5 di fiori, per mettere in atto questa strategia si dovrà calare la stessa sequenza,  anche avvalendosi dell’utilizzo di una pinella, in modo da dare al nostro compagno la possibilità di utilizzare carte che sarebbero state utili all’avversario per i nostri fini.

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