Burraco, perché piace tanto?

di Valentina Cervelli Commenta

Perché il gioco del burraco piace tanto? Senza dubbio a livello tecnico è in grado di intrattenere ed essere semplice al punto giusto per risultare comprensibile a chiunque. Ma per capire effettivamente perché abbia un tale successo è necessario fare un salto indietro nella sua storia.

Il burraco per come è conosciuto è un buon mix di quello che era il gioco dallo stesso nome proveniente dal Sudamerica e un’imbastardimento tra canasta e pinnacolo che ha preso piede negli anni ’60 in Italia scoprendo un vero e proprio boom negli anni ’80. Si stima attualmente che almeno due milioni di persone nel nostro paese siano in grado di giocare a burraco. Esso ormai è considerato uno sport di livello agonistico del quale si organizzano tornei più o meno ufficiali, si pubblicano libri e si formano federazioni in continua e costante lotta tra loro.

Senza dubbio il burraco è diventato anche un ottimo strumento di aggregazione sociale. E’ la struttura stessa del burraco a creare tutto ciò: in fin dei conti si tratta di un gioco di carte dalle regole semplici nei quali strategia e fortuna si dividono equamente il campo. Il tutto poi è reso ancora più divertente ed interessante dal fatto che si tratti di un gioco di coppia.

Il punto è che ad appassionarsi al burraco ci vuole un attimo, ma man mano si è spinti a voler affinare la propria strategia ed il gioco trasformando il tutto in una vera e propria passione. Un gioco in grado di catturare anche i vip: sono note le partite in famiglia e tra amici di Francesco Totti ed Ilary Blasi e si sa che Flavia Pennetta e Francesca Schiavone si sfidano per concentrarsi alla vigilia di un match.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>