L’arbitro come gestore del gioco

di Redazione Commenta

Quale è il modo in cui i giocatori di burraco vedono l’arbitro? Quale è, soprattutto, il modo in cui l’arbitro deve porsi nei confronti dei giocatori? Questi argomenti sono trattati, in modo particolare, nella sezione centrale del Manuale dell’Arbitro rilasciato dalla Fibur, la Federazione Italiana Burraco.

La figura del direttore di gara in qualità di arbitro

La parte centrale del Manuale dell’arbitro affronta appunto la questione della figura dell’arbitro rispetto al giocatore e il primo punto che viene discusso riguarda la figura dell’arbitro come gestore del gioco

Per i giocatori, infatti, l’arbitro nello svolgimento delle sue funzioni professioni è soprattutto arbitro delle diverse situazioni del gioco, un giudice che dispone di poteri assoluti ed è al contempo investito dei poteri conferitigli dalla Federazione. E’ infine anche il garante del comportamento etico dei giocatori seduti al tavolo verde ma è sopratutto colui che ha voce in capitolo sulla gestione del gioco.

Sulla scorta di queste indicazioni l’arbitro è dunque chiamato ad esercitare il suo potere nelle diverse situazioni del gioco, anche se sempre sfoderando quelle doti comportamentali che gli sono indispensabili per svolgere al meglio la sua professione. Queste caratteristiche comportamentali indispensabili sono la cortesia, il tatto e dei modi e degli atteggiamenti sempre consoni alle diverse situazioni che si vengono a creare.

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