Burraco Society, il gioco dei vip

di Valentina Cervelli Commenta

La Burraco Society è stata fondata dall’artista Maurizio Cattelan e dal pr Paride Vitale. Parliamo di un torneo che avviene una volta al mese aperto a pochissimi partecipanti. Principalmente vip.

Come funziona il Burraco Society

Non ci dilungheremo ovviamente sul suo funzionamento ma vogliamo dare uno sguardo generale all’evento, condividendo quello che sappiamo grazie ad alcuni articoli e contributi social sapientemente distribuiti. Ad esempio Repubblica ci consente di sapere che la lista di attesa per la partecipazione coinvolge almeno 70 aspiranti campioni.

E che nel torneo della Burraco Society sono 40 le persone ammesse al gioco, suddivise in 10 tavoli. L’incontro avviene con cadenza mensile ma il luogo cambia continuamente. Tutto ciò rende palese come il gioco del burraco sia davvero in grado di colpire e affondare il cuore di qualsiasi persona. A prescindere dalla sua estrazione sociale o dal grado di notorietà.

E raccogliendo commenti qua e là, scopriamo che è una delle giocatrici più concentrate è Geppi Cucciari. Tentare di farla distrarre sarebbe uno sforzo inutile. Rosa Fanti, la moglie di Cracco, è senza dubbio una di quelle che applica le strategie migliori con nonchalance. Arrivando addirittura a essere definita spietata nel suo approccio al gioco.

Maurizio Cattelan, uno dei fondatori della Burraco Society, è considerato dai più creativi. Mentre Carlo Cracco uno dei più appassionati e facile nel reagire di pancia. Un approccio senza dubbio legato alla passione che prova per questo gioco se pensiamo che all’interno del suo store, tra un cibo e una bevanda, troviamo anche un set di carte da burraco personalizzato.

Già questo basta a dare un’idea di come il torneo della Burraco Society sia di livello e di eterogeneo approccio. Abbiamo fatto solo alcuni nomi: ma al tavolo la gioco sono stati visti sedersi anche personaggi come Barbara D’Urso.

Il gioco elevato a status symbol

Dire che questo torneo sia quasi diventato uno status symbol non si allontana troppo dalla realtà. E questo perché oltre alla passione per il gioco nello specifico, la partecipazione sa di qualcosa di esclusivo che in pochi possono effettivamente provare.

E per i giocatori comuni mortali è divertente pensare a vip più o meno importanti che si arrabbiano per una mano andata male. O immaginarli nell’attesa di poter fare un burraco pulito per archiviare più punti. Questo torneo è sicuramente uno tra i più interessanti degli ultimi anni.

E non solo perché si rinnova con cadenza mensile ma perché e praticamente il risultato delle restrizioni dettate dal covid ai viaggi unite alla passione per un gioco di carte come questo. Dove l’agonismo teoricamente non esisterebbe ma un po’ si fa sentire comunque.

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