Il burraco arriva al cinema: al via le riprese di “Burraco fatale”

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Sono iniziate ufficialmente lo scorso 29 aprile le riprese di “Burraco Fatale”, primo film dedicato allo splendido gioco di carte. Tutti italiani distribuzione e cast. La regista è Giuliana Gamba mentre Felix Entertainment e Rai Cinema si occuperanno della produzione insieme alla società internazionale Moroco Movie Group Karl Au. Tra le protagoniste Claudia Gerini, Angela Finocchiaro, Caterina Guzzanti e Paola Minaccioni.

Il film sarà ambientato a metà tra le splendide coste laziali e il Marocco, proponendo un suggestivo mix tra gli scenari esotici del nord Africa, ville da mille e una notte e paesaggi marittimi italiani. Due le storie che si intrecceranno in questa divertente e brillante commedia: quella dell’amicizia tra le quattro protagoniste Irma (Claudia Gerini), Eugenia (Angela Finocchiaro), Miranda (Caterina Guzzanti) e Rina (Paola Minaccioni) e quella della storia d’amore improvvisa e inattesa di una di loro, la protagonista, con un principe apparso all’improvviso. E sullo sfondo l’amore per il gioco del burraco, metafora della vita per eccellenza e dell’aiuto reciproco che solo il gioco di squadra è capace di regalare.

«Voglio raccontare – ha raccontato durante le riprese la regista Giuliana Gamba – lo sfaccettato universo femminile che si svela attraverso la vita di quattro donne di mezza età. Per loro l’amore si e trasformato in utopia e le carte gli permettono di evadere dalle insoddisfazioni della vita di coppia»

Così come il poker e il blackjack, spesso protagonisti in tv e al cinema, anche il burraco arriva sul grande schermo, e lo fa con una produzione tutta italiana. La naturale conseguenza di un successo, quello di questo gioco fatto di strategia e fantasia, senza precedenti nel nostro Paese. Basti pensare che nel 2018 i giocatori ufficialmente recensiti erano circa 3 milioni.

Ma quali sono le ragioni alle basi del boom degli ultimi anni e qual è la storia del burraco in Italia? Le prime testimonianze risalgono agli anni ’80 quando il gioco era ampiamente diffuso tra i politici, gli artisti e gli uomini di cultura: burrachisti famosi sono stati Luciano Pavarotti, Sandra Mondaini e l’ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.

Oggi la platea si è allargata notevolmente, soprattutto tra le donne, che continuano a rappresentare oltre il 65% del totale dei giocatori anche a fronte di un numero di giovani e maschi sempre crescente che si sta avvicinando alla disciplina.

Nel corso degli anni è cambiata anche l’ambientazione. Una volta i tornei erano riservati a circoli esclusivi e agli eventi mondani. Oggi la diffusione è globale e l’atmosfera dei circoli di burraco è estremamente amichevole. Non manca però la competizione: le regole sono severe e la tecnica e la strategia la fanno da padrone, così come l’abilità e la fantasia.

Alla codifica di queste stesse regole ha contribuito in maniera fondamentale Giorgio Vitale, ex arbitro nazionale di Bridge originario di Bari. Durante la sua attività incrociò in un circolo della città pugliese oltre 400 giocatori impegnati in un gioco a lui sconosciuto. Era il burraco. Da quell’episodio iniziò a interessarsi dei suoi meccanismi e oggi i suoi libri sull’argomento rappresentano il punto di riferimento per ogni appassionato che si rispetti.

Negli anni successivi nacque anche la Fibur, prima federazione nel pianeta dedicata interamente al burraco. Oggi conta circa 160 circoli e oltre 16mila iscritti in ogni Regione. Non è l’unica. Attualmente è molto presente sul territorio anche la Fitab con i suoi 13mila associati e con i suoi tornei organizzati soprattutto per iniziative benefiche. Lazio, Lombardia, Piemonte, Campania, Emilia Romagna, Abruzzo sono le regioni che possono vantare il maggior numero di circoli ufficiali e di giocatori

Ultima, ma non meno importante, novità, l’arrivo anche su internet del burraco. E se il sito di riferimento, burraconline.com vanta la bellezza di milioni di utenti attivi e migliaia di partite giocate ogni giorno, non mancano decine di app dedicate sui vari store. Store in cui entro l’anno sarà presente anche la Fibur con il proprio sito e con il proprio software ufficiale.

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