Tornei di Burraco: il giusto equilibrio tra punti e tempi

di Redazione Commenta

Più di una volta ci siamo soffermati sulla differenza esistente tra il gioco del Burraco in partita libera e quello in torneo.

La differenza sostanziale delle due modalità di gioco è che nelle partite libere è più che sufficiente conseguire un buon punteggio, nei tornei, dato che i punti si calcolano in base ai Victory e ai Match Points, è necessario valutare la differenza del punteggio che si ottiene gono rispetto ai propri avversari.

Evitando calcoli statistici per spiegare la situazione arriviamo direttamente a cosa è necessario fare per ottenere abbastanza punti per un buon piazzamento in classifica: fare almeno un Burraco e aggiudicarsi i 100 punti della chiusura.

Per quanto possa sembrare ovvio, riuscire a concentrarsi su questi due obiettivi e riuscire a dividere i compiti tra i due compagni risulta essere la strategia più semplice da applicare e anche quella che porta a dei risultati sicuri.

È necessario, quindi, trovare la giusta via di mezzo tra la chiusura e l’accumulo dei punti. Chiudere per primi è senz’altro già un buon risultato, ma vale a poco se abbiamo finito le carte con tutti i tris o sequenze corte sul tavolo. I 100 punti di bonus che si ottengono dalla chiusura potrebbero essere vanificati dagli onori che gli avversari hanno costruito.

Quindi, una volta che i due compagni hanno più o meno compreso quali sono le carte che hanno in mano, colui che risulta meno fortunato, in termini di possibili combinazioni fra le sue carte, dovrà impegnarsi per prendere il pozzetto, mentre l’altro avrà il compito di calare i giochi e dare la possibilità anche al compagno di attaccare le sue carte.

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