Pro e contro della compressione

di Redazione Commenta

Tra le strategie che si vedono più spesso messe in atto c’è la strategia della compressione, che in gergo viene chiamata anche squeeze.

Questa strategia viene utilizzata quando la coppia ha necessità di prendere tempo e ritardare la chiusura dell’avvesario e si basa su un principio molto semplice: uno dei due giocatori della coppia raccoglie sempre il monte degli scarti, indipendentemente dalle carte in esso contenute, costringendo così il giocatore successivo a pescare sempre dal tallone o a raccogliere la carta da noi scartata.

Per quanto il principio alla sua base sia semplice, la strategia della compressione dell’avversario non è sempre così facile da mettere in pratica, proprio per questo viene considerata una strategia di alto livello che utilizzano i giocatori più esperti. Una serie di motivazioni di questa difficoltà risiede nel fatto che la compressione deve essere messa in atto solo se si verificano, contemporaneamente, le seguenti due condizioni:

1. avere carte sufficienti da non rischiare di scartare una carta utile all’avversario
2. gli avversari non hanno ancora fatto burraco.

Oltre a questo, poi, la compressione dell’avversario comporta anche dei rischi che non possono essere ignorati se si decide di metterla in pratica. Ad esempio, se ci stiamo confrontando con giocatori del nostro stesso livello o più bravi, potrebbe capitare che questi si aspettino da voi un simile comportamento e che, quindi, si siano preparati per difendersi. Se il giocatore contro cui non è rivolta la compressione, ha in mano una combinazione di copertura e l’altro è ad una sola carta, quando meno ve lo aspettate caleranno il burraco, lasciandovi con molte carte in mano.

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